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Sei un fidanzatino innamoroso? Sette segnali per capirlo

Eh sì. Molti si saranno chiesti che fine ho fatto in questi ultimi mesi di silenzio (ma forse anche no).

Fagocitato completamente dal lavoro? NO…ma non siamo troppo lontani.

Ho deciso di abbandonare il blog per convertirmi alla patata? NO grazie, non voglio vederla manco in foto.

Brigitte NielsenHo cambiato sesso? NO, anche se ogni tanto penso che avere le tette sarebbe un ottimo upgrade.

E’ successo l’insperabile, l’inimmaginabile, l’imperscrutabile, l’imprevedibile…  meno probabile di un’invasione aliena di porno-amazzoni arrapate al seguito di Brigitte Nielsen alla ricerca di Rocco Siffredi durante l’Isola dei Famosi; meno probabile di Signorini che dice a Silvia Toffanin che lei è una completa decerebrata;  meno probabile di Vespa che caga sul plastico di Cogne in diretta. Ebbene sì: mi sono fidanzato.

Chi è il poveraccio fortunato? Il ragazzo di cui parlai a ottobre in questo post Innamorarsi dopo i trenta: istruzioni per l’usoBeh, la cosa si è  evoluta e posso finalmente affermare di aver abbandonato lo stato di cronicamente single. E di averlo fatto nel peggiore dei modi, tramutandomi in ciò che ho sempre odiato di più. Non lo avrei mai detto: sono diventato uno delle figure più temibili che rovinano la nostra società, il fidanzatino innamoroso! Come ti rendi condo di essere entrato a far parte di questa terribile cerchia di loschi figuri? Voglio spiegarvelo proprio adesso, perchè si avvicina S.Valentino ed è bene che vi guardiate da chi vi sta intorno e rientra in questa sordida cerchia.

Sei un fidanzatino innamoroso?

Sette segnali per capirlo

 

spank0-01) Quando state a casa (o peggio ancora in giro) siete un continuo abbracciamento, palpugliamento, prendersi manina-manina, bacino- bacetto…sembrate più inscindibili di un atomo, provocando pessimismo e fastidio nelle persone che malauguratamente si trovano vicino a voi.

2) Sembrate un disco rotto che continua a ripetere improbabili nomignoli: patato, micino,  muso, musetto, prosciuttino, topolino, amo, ‘mo, ‘more, fringuellino, pisello, pisellone, stupendissimo, patatosolo, … e chi più  ne ha più ne metta. Mi si è talmente deformato il cervello che ormai l’altro giorni per sbaglio ho chiamato il mio capo “patato”. Non ho mai visto un’espressione così perplessa sul suo volto. Per fortuna ho ancora un posto di lavoro.

3) Sostituite gli otto vodka lemon del venerdì sera in disco con un dvd di un film di Almodovar o di Cristina Comencini a casa (ma perchè una volta quando ero single mi mettevano così tanta tristezza e ora no?).

4) Riscoprite il piacere di uscire con i vecchi amici che sono in coppia da tempo e che per anni avete evitato come le svendite dell’Oviesse con le scuse più creative perchè non erano divertenti. Li trovavate noiosi.Ora anche voi siete come loro agli occhi dei single, sappiatelo.

5) Prima di confermare un appuntamento, un programma o un impegno dite: “Devo parlarne col mio fidanzato”. Sì sì… un po’ di onestà, se avete voglia di fare una cosa direste subito di sì anche se fosse illegale!

6) Vi capita di programmare quando farete sesso. Non sempre logicamente, ma qualche volta dite al vostro lui: “Lo facciamo domani invece di stasera che ho sonno?”.  E’ solo un ricordo quando uscivate come dei veri esploratori nel week-end conquistando molteplici prede in una sera sola.

7) Cominciate a fare sempre meno cose da soli. Ormai tutto si fa in due: si smette di fumare, ci si iscrive in palestra, si adotta una nuova crema allo iacido ialuronico…insomma, tutte le cose che contano davvero.

Non vi dico in quali e quante di queste sette mi ritrovo 😉

E così,  dopo lunghissimi anni di singletudine,  ho ricominciato a scoprire i romantici orizzonti della vita verso i quali ogni giorno camminano mano nella mano i fidanzatini innamorosi. Durerà? Speriamo!

Comunque, giusto per la cronaca, esser fidanzato non vuol dire necessariamente che la vita sia più noiosa e quindi non ho più nulla da raccontare qui..è  solo che sono ancora in quella fase in cui il mio tempo libero lo passo sempre stampato come un adesivo sul mio fidanzato, quindi ho poche occasioni per scrivere sul blog.

Sono felice. Vi assicuro che le avventure non finiscono anche da fidanzato…ma va beh…proverò a raccontarvele senza  annoiarvi troppo se ne avrete voglia. E per concludere con un tocco di trash…posso dire che adesso non sono più da solo, ma siamo in due. Come cantava quella vecchia saggia di Ivana Spagna.

Buona notte!

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  • La gente che legge questo blog sta male. Ecco la schermata del mio pannello delle statistiche che dice che cosa stanno cercando in rete le persone che arrivano a leggere TiVoglioPene. Degne di nota due voci: per beyonce il pisello deve essere grande animali che si accoppiano con esseri umani Se cerchi queste due cose, arrivi qui. Benvenuti a tutti quanti...siete capitati nel posto giusto!  
  • Avevo già raccontato che stavo per mettermi nei guai con un bel toscano. Ma forse mi sbagliavo. O forse no. BREVE ANTEFATTO PER RIASSUMERE IL POST PRECEDENTE SULLA VICENDA. Riavvolgiamo il nastro. Conosco a fine dicembre un bellissimo ragazzo toscano a Milano qualche giorno per lavoro. Lo conosco logicamente il giorno prima della sua partenza per tornarsene a casa. Passiamo la notte insieme da me: buon sesso, ottimo feeling, chiacchiere divertenti. Tutto perfetto. Perfetto se non fosse che lui vive lontano. Perfetto se non fosse che è l'opposto di me: vive alla giornata, si va a fare la stagione della raccolta delle olive, mette i risparmi sotto il materasso invece che nel conto in banca, è allergico a qualsiasi tipo di legame o vincolo che possa minare la sua indipendenza assoluta. L'uomo perfetto di cui non innamorarsi insomma. Ci scambiamo il numero prima che se ne vada il pomeriggio seguente. Ci si manda qualche messaggio nel corso dei mesi, fino a quando mi annuncia che tornerà a Milano per un breve periodo di lavoro, un mesetto. Arriva a Milano, ma passano le prime due settimane senza che riusciamo a  vederci per una sfigata serie di coincidenze e per assoluta incompatibilità di orari (io ufficio, lui ristorante). Comincio a pensare che non lo rivedrò più. Ma... SE MAOMETTO NON VA ALLA MONTAGNA... Prendo la decisione. Vado a trovarlo dove lavora, come lui stesso mi suggerisce timidamente quando ci sentiamo. Scelgo accuratamente l'amico meno imbarazzante e più fidato che ho per accompagnarmi. Andiamo a cena dove lavora. Io arrivo prima del mio amico e sto ad aspettarlo davanti all'ingresso. Arriva il mio amico. Entriamo insieme. Ad aprire la porta del ristorante è proprio il bel toscano, pericolosamente armato di sorriso mi abbraccia con fare da vecchio amico. E' cordiale, gentile, ci tratta bene e ci dedica attenzioni tutta la sera,  si ferma a chiacchierare con noi ancora un po' mentre, prima di andar via, stiamo fuori dal ristorante a fumare l'ultima sigaretta. Mi racconta le varie sfighe delle ultime due settimane che gli han reso la vita un inferno e a causa delle quali non è riuscito a fare nulla qui a Milano, se non lavorare. Penso che questo "non far nulla" includa anche me. Ne ho la conferma quando mi dice guardandomi negli occhi prima che io lo saluti e me ne vada "Avevo proprio programmi diversi per questi giorni. E quanto mi sarebbero piaciuti quei programmi". Mentre io e il mio amico andiamo verso la macchina ci ripenso e mi dico che sono assolutamente certo che anche lui abbia voglia di vedermi. Io forse ne ho di più. E LA STORIA CONTINUA.... Ci mandiamo un paio di messaggi provando a pianificare un modo per vedersi. La soluzione più semplice: che dopo aver finito di lavorare venga da me e si fermi a dormire. Perfetto. Anzi, direi ECCELLENTE: me lo acchiappo per una notte intera. Che voglio di più dalla vita? Aspetto un paio di giorni. Quando però gli riscrivo per chiedergli che se gli va di vedersi venerdì o sabato, nessuna risposta arriva. Smetto di pensarci, "si farà sentire quando sarà meno incasinato" penso tra me e me. Venerdì e sabato passano, ancora nessun segnale da parte sua. I giorni che mancano alla sua partenza sono sempre meno e ancora non siamo riusciti a vederci.   AND THE QUESTION IS... Riusciremo a vederci? Perchè mi fa capire che gli farebbe piacere passare del tempo con me e poi scompare? Il fatto che sia un fricchettone indipendente lo rende così sfuggente che comincio a perdere la speranza. Ma poi...speranza di che, visto che so perfettamente che non potrà esserci nulla se non una serata o due da trascorrere insieme. Anche se sono convinto che sarebbero delle gran belle serate. Forse farei meglio a togliermelo dalla testa. Non lo so... ma perchè allora mi hai fatto sapere che saresti venuto a Milano e mi hai chiamato più di una volta? Non lo so. Ma non posso fare a meno di chiedermelo.
  • Quale bambino gay non ha mai sognato di avere una Barbie dotata di jock strap? A volte i sogni si avverano.
  • Una bellissima campagna svizzera che lo scorso anno ha avuto grande successo e spero che ne avrà anche nel 2013. Il primo aprile si darà il via al mese di Break the chains: 30 giorni in cui impegnarsi ad avere sempre comportamenti sessuali sicuri, a cui far seguire a maggio il test dell'HIV per bloccare le infezioni e "spezzare le catene" che ci legano a questa bruttissima piaga. Sinceramente mi sembra che sia una campagna che prova a far smuovere le persone, è da apprezzare questo tentativo di dare concretezza alla prevenzione al di là di tante belle parole che scivolano addosso senza lasciare traccia. Anche in Italia le istituzioni stanno facendo qualcosa, basta guardare alla campagna contro la diffusione dell'HIV che vede Raul Bova come testimonial, ma secondo me si potrebbe e dovrebbe fare ancora di più. Tornando a Break the chains. Per essere preciso e diligente, riporto qui parte del comunicato stampa che spiega la campagna: Break The Chains è una campagna sulla salute per ridurre le infezioni da HIV nella comunità gay. È sostenuta finanziariamente dall'Ufficio federale della Sanità Pubblica nell'ambito dell'Urgent Action Plans condotto in collaborazione con i Checkpoints di Basilea, Zurigo, Ginevra e Lausanna e con l'Aiuto Aids Svizzero. L'obiettivo è che ogni anno durante il mese di Aprile in Svizzera si eviti ogni nuovo contagio da HIV e in Maggio motivare i maschi omosessuali a fare il test per diagnosticare l'HIV a quelle persone sieropositive inconsapevoli di esserlo. Ogni maschio omosessuale a partire da Marzo viene motivato a partecipare e dichiarare il suo impegno durante il mese di Aprile. La metà delle nuove infezioni da HIV in Svizzera riguardano gay. Senza una campagna urgente si stima che il numero di persone sieropositive sarà raddoppiato nel 2020.  
  • Niente più cosciotte tornite per il boccoloso Valerio Scanu dopo il nuovo intervento di liposuzione quindi? Dieta e palestra, dieta e palestra... altro che liposuzione!
  • A volte ti dici: so che sto per fare la cosa sbagliata, ma non posso farne a meno. Me lo sto dicendo proprio in questo momento. ANTEFATTO: pochi giorni prima di Natale. Vado a ballare di sabato sera, quando esco penso che la notte è giovane, ed io pure. Quindi decido di andare in uno dei peggiori locali di Milano. Qui, oltre a qualche residuo bellico degli anni 70 e 80, qualche marchetta e immigrati improponibili, intravedo al bancone l'unico ragazzo che sembra decente, vestito in modo sportivo, con una felpa gialla col cappuccio. STILE PRINCIPE AZZURRO. Cazzeggio un po' per il locale, fino a quando lui viene da me e mi comincia a parlare: da vicino non è decente, ma è proprio bello, accento toscano che ti fa sciogliere, maschile, sorriso stupendo, dopo poche frasi pure simpatico. "Che ci fa qui?!", mi chiedo. Si trova a Milano a lavorare per qualche giorno in un ristorante, ma vive in Toscana coltivando marijuana nel suo balcone nel tempo libero. Conosce già la città perchè ha vissuto qui per un periodo. Parliamo un sacco, di tante cose. Alla fine gli propongo di andare da me, per evitare di essere fissati da un pubblico che ben rappresenta il disagio sociale degli emarginati. "Stavo per proportelo io" mi risponde. Andiamo a casa mia. NOTTE STUPENDA. Sesso, doccia insieme, dormire, sesso, dormire. E con sesso intendo soft. Mi capita di svegliarmi di notte e vederlo di fianco a me con gli occhi chiusi: mi mordicchio le labbra per contenere urletti di gioia, non posso credere che cotanta roba sia nel mio letto...e ci rimarrà fino a domani. E' bello, simpatico, alla mano, così dannatamente libero e indipendente, diverso da me. Forse è anche per questo che mi attrae così tanto. La domenica ancora sesso, chiacchiere, pranzo insieme fuori. Torniamo a casa, ancora sesso e chiacchiere. Poi deve andarsene, il giorno dopo ritorna in Toscana e deve sbrigare le ultime cose. Mi saluta in modo sincero: "Mi ha fatto piacere vederti, mi spiace che non sono a Milano per vederci. Ma scambiamoci i numeri, l'occasione può capitare". Chiudo la porta, incredulo, chi avrebbe mai detto che di poter passare una così bella notte con un perfetto sconosciuto...che logicamente il giorno dopo se ne va via. Ma decido che la mia filosofia è Carpe Diem, quindi ho fatto bene a godermelo. Chi vivrà vedrà. Passa qualche giorno. Ci scambiamo ogni tanto qualche messaggio, lui risponde sempre con ore o giorni di ritardo, ma risponde sempre. Poi un messaggio scambiato ogni tanto. Fino a quando come risposta leggo: "Settimana prossima vengo a Milano a lavorare per un po". Agitazione, emozione, gioia, paura. Fatico a capire cosa sto provando. Finalmente avrò l'occasione di vederlo di nuovo. Mi chiama finalmente il mercoledì (mercoledì scorso). Mi dice che è appena arrivato, si fermerà per un periodo che può andare dalle due settimane a un mese, che ha molte cose da sistemare e che spera di vedermi presto. Solo che lavora come cameriere, quindi incrociare i nostri orari è molto difficile visto che io faccio orari di ufficio dalle 9 a infinito) e lui lavora all'ora di pranzo e di cena. Ma il fatto che mi abbia chiamato dimostra interesse.... ho pensato. Beh, siamo a martedì. Ancora non ci siamo visti. Ci siamo sentiti certo. Ma non  ci siamo ancora visti. Succederà? Mi farò del male? Perchè lo so che lui mi piacerà un sacco. Lo so che mi innamorerò. Lo so che lui è uno di quelli che non cerca legami. Lo so che vive lontano. Lo so che si renderà  conto di quanto mi piaccia e scapperà.  Ma lo voglio vedere. Ma ora come ora è passata una settimana e a parte messaggi e telefonate... nulla. Mi basterebbe che almeno ci vedessimo una volta, poi avrò l'occasione di fare la cosa sbagliata e innamorarmi. Dammi la possibilità di inscenare il miglior melodramma possibile, degno di una drama queen navigata...vediamoci!
  • La versione in stile Glee di Diva di Bevoncé non poteva non piacermi. Ecco la versione originale.
  •   @awkwardgrindr #apology twitter.com/t_jones121/sta… — Tom Jones (@t_jones121) 10 marzo 2013  
  • Cos'è questo? E' lo screenshot che dice quali parole di ricerca usano le persone che arrivano sul mio blog. Forse è arrivato il momento di riflettere per me.
  • Avevo già affrontato l'argomento nel post Le 10 regole del perfetto trombamico, ma mi sembra doveroso tornare sull'argomento condividendo questo interessante prospetto.
  • Dopo Boy is a bottom, scopro un'altra bellissima cover fatta da Willam Belli, Detox e Vicky Vox dello scorso anno, Chow Down. E visto che non mi stanco mai di loro, ecco anche la versione live di Boy is a Bottom, son brave pure dal vivo!
  • Ma sbaglio o è un trenino? Sì sì, è un trenino. Per saperne di più:Giornalettismo.
  • Charlie Hides è uno dei migliori imitatori di icone gay di cui mi è capitato di vedere i video su YouTube,  intepreta Cher, Lady Gaga, Madonna, Liza Minelli, Lana Del Rey, Mariah Carey e tante altre in modo incredibile. Ecco il canale YouTube dove trovare tutti i suoi video: http://www.youtube.com/user/CharlieHidesTV
  • Era una sera come tante altre fino a quel momento. Stavo lavando i piatti in cucina. Intanto chiacchieravo col mio coinquilino. Tra una cosa e l'altra ogni tanto canticchiavo un motivetto. All'improvviso esclamo: "Chissà come mai mi è venuta in mente proprio Genie in a Bottle di Christina Aguilera? Era da una vita che non la sentivo". Era una sera come tante altre fino a quel momento. Guardo il coinquilino e gli chiedo: "Ma quanti anni saranno passati?". Iniziamo a fare i calcoli richiamando alla memoria quei tempi e facendo le più banali associazioni mentali: facevo la prima o la seconda media; la quarta o la quinta ginnasio; ma uscivo già la sera a quei tempi; però è stato di sicuro prima che avessi la patente; è stato uno dei primi cd che ho comprato, .... Uno potrebbe dire: vai su Google e cerca la data! Ma era bello provare ad arrivarci da soli. E non è questo il punto. Era una sera come tante altre fino a quel momento. Alla fine si arriva alla conclusione: Genie in a bottle risale di sicuro a più di 10 anni fa ma meno di 15. Quattordici anni fa. Infatti la canzone è del 1999: è del secolo scorso, anzi del millennio scorso.Infatti la canzone è del 1999, cioè del secolo scorso, anzi del millennio scorso. Era una sera come tante altre fino a quel momento. Poi all'improvviso ti ritrovi a canticchiare una canzone di Christina Aguilera e ti rendi conto che sono passati 15 anni da quando andavi a scuola e l'ascoltavi su MTV; che sono sei più un teenager e forse stai diventando grande; che non è così lontano il momento in cui ti sorprenderai in discoteca a ballare Genie in a bottle solo perchè ti trovi nella sala "vintage"; che menzionerai casualmente i nomi di Christina e Britney a un ragazzino che ti guarderà con un'aria interrogativa, la stessa che hai tu quando qualcuno di più grande ti parla di Olivia Newton John. Era una sera come tante altre fino a quel momento. Poi è arrivata Christina Aguilera a rompere i coglioni.
  • Peccato che ho già votato poche ore fa, altrimenti avrei scelto lei... QUI trovate l'account su Twitter, uno dei fake più divertenti in cui sono incappato.  
  • Sono arrivato a questa conclusione: il sesso occasionale negli hotel non fa per me. Ho deciso di raccontare in diverse puntate gli episodi che mi hanno condotto a questa difficile decisione. Ecco il terzo episodio, per leggere il primi due e scoprire le altre mie disavventure basta cliccare QUI e QUI. TERZO EPISODIO: Quella notte di sesso con Obama Location: Un hotel 2 stelle di Roma in zona Termini I fatti incriminati risalgono a circa 4 anni fa, inizio ottobre. Passo il week-end nella capitale per un evento di lavoro, casualmente proprio in quei giorni anche un mio caro amico si trova a Roma e quindi il venerdì decidiamo di battezzare la serata andando al Mucca Assassina, la serata gay più bella che ci sia in Italia. Come mi si conviene, rimorchio. Ma rimorchio alla grande. Un ragazzo molto bello, francese e mulatto, a Roma per due giorni, che sembra la copia più sexy e ringiovanita di Obama. Come resistere alla tentazione di dare un senso alla serata portandomelo in hotel? Impossibile. Entriamo di nascosto in hotel Non ho mai capito se, nel caso in cui porti un ospite in camera, sia necessario farlo registrare in reception: a volte sì, a volte no, a volte non puoi invitare ospiti e basta. Ma esiste o no una regola universale? Che poi dico: che fastidio vi dà se mi porto uno in camera? Alla fine la stanza l'ho pagata, finchè non rompo nulla e non faccio robe strane avrò pure il diritto di portare UN ospite. Per evitare situazioni imbarazzanti alla reception, la scelta che prendiamo io e il giovane Obama è quella di entrare senza farsi notare e piombare in stanza per consumare la sana dose di passione che ci stavamo trascinando dalla disco. Tra l'altro, essendo il piccolo Obama un po'...uhm... abbronzato, sono sicuro che la signora alla reception lo avrebbe guardato con un certo sospetto vedendolo entrare di notte in questo hotel, proprio a due passi dalla stazione Termini, zona non proprio tranquilla della città. Because the night belongs to the lovers L'hotel in cui alloggio è uno di quelli cheap a gestione familiare all'interno di un vecchio palazzo, con la reception al piano terra, scollegata rispetto alla rampa di scale che porta alle stanze sparpagliate nei piani superiori: in pratica la situazione ideale per far entrare qualcuno di nascosto. Basta non farsi notare quando si passa di notte di fronte alla reception e sgattaiolare velocemente sulle scale fino al secondo piano dove c'è la stanza, TAC... ed il gioco è fatto! La notte scorre, in maniera anche un po' deludente. Forse la chimica non è così forte come sembrava subito dopo un paio di cuba libre in discoteca. Va beh...ogni tanto ti capita il tipo che si smoscia, forse avrei fatto meglio a provare la bambola gonfiabile a forma di Obama piuttosto che un suo sosia sbiadito. Prima di addormentarsi, lui punta la sveglia prestissimo. Giusto qualche ora di sonno, si alza e - con l'impacciataggine nel salutarsi di due persone che non vogliono dirsi nemmeno "E' stato bello" o "Non si sa mai che ci si rivedrà, il mondo è piccolo" - ci stacchiamo. Esce. Chiudo la porta e mi rimetto a dormire, più sereno e rilassato. Dieci sfumature di Rosso Buongiorno! Mi sveglio, già in ritardo. Il tempo di chiudere la valigia e mi precipito giù in reception per pagare il conto e andare a lavoro. La signora all'improvviso, mentre maneggia alcune scartoffie, mi chiede senza alzare lo sguardo dai fogli che ha davanti a sè: "Signore, per caso ha avuto ospiti questa notte?". Cambio colore. Almeno dieci tonalità diverse di rosso: Bordeaux, Granata, Rosso Geranio, Rosso Cadmio, Rosso Flaun, Rosso Tiziano, Borgogna, Carminio, Sangria, Rosso cardinale. Prendo coraggio e, dopo aver deglutito con evidente difficoltà, rispondo con finta disinvoltura: "No, assolutamente". La signora alza la testa, mi fissa e poi sposta lo sguardo in direzione dell'angolino nella stanza dove si trova un monitor in cui si vedono le immagini riprese da una telecamera a circuito chiuso che dà proprio sulle porte delle stanze. A quanto pare nemmeno un istante del mio ingresso notturno clandestino col sosia di Obama è passato inosservato. Un pesantissimo senso di ridicolo mi avvolge soffocandomi. Abbasso lo sguardo. La signora continua a parlare: "In base alle regole del nostro hotel, .... BLA BLA BLA", non ascolto più, sono troppo in imbarazzo... mi limito a fare cenno di assenso con il capo fino a quando non sento più parole pronunciate dalla bocca di fronte a me. Aggiungo dieci Euro di mancia al pagamento rimanendo in silenzio, come se questo mi facesse sdebitare. Mi giro e scompaio dalla porta. Per sempre. Ecco un altro motivo per cui non mi piace fare sesso negli hotel... A presto con il quarto e ultimo (se non mi riaffiorano altri ricordi) episodio. Altri episodi di Ho deciso: mai più sesso occasionale negli hotel Ho deciso: mai più sesso occasionale in hotel. PRIMO EPISODIO: Next! Avanti il prossimo Ho deciso: mai più sesso occasionale negli hotel. SECONDO EPISODIO: Non sono una marchetta
  • Raffaele Zanon, candidato al Senato nella circoscrizione del Veneto e Alberto Romano Pedrina, candidato alla Camera, entrambi per Fratelli d’Italia. Chi sono? Due coglioni. Sì, avete letto bene. D U E   C O G L I O N I. Raffaele Zanon e Alberto Romano Pedrina: un frame del loro video contro i gay Sono i due coglioni che vedete nella foto qui sopra e che hanno realizzato un video stupidamente omofobo (potete vederlo QUI) in cui scimmiottano Federico e Stefano, i due ragazzi gay finiti sotto i riflettori per il loro delicato video in cui si dichiarano amore reciproco e annunciano di aver intenzione di andare a New York per sposarsi. Una denuncia chiara, quella di Federico e Stefano, non gridata nè volgare, un modo intelligente per portare all'attenzione dell'opinione pubblica una situazione, quella dei diritti degli omosessuali nel nostro paese, davvero R I D I C O L A. Il loro video ha fatto tanto clamore da portarli fino al palco di Sanremo proprio durante la prima serata del festival, per ripercorrere dal vivo quei pochi minuti fatti di semplici fogli A4, sguardi innamorati e sincero affetto. La Meloni e Crosetto di Fratelli d'Italia corrono subito ai ripari per mettere una toppa alla stupidata fatta da Zanon e Pedrina, membri del loro partito, e rispondono con un altro video ancora, sempre sullo stesso stile, in cui condannano il gesto due coglioni sopra citati. Mossa quasi obbligata, a mio avviso, a così pochi giorni dalle urne. Il dubbio che mi rimane è: se questi due coglioni avessero fatto lo stesso gesto in un altro momento qualsiasi, la condanna di Meloni e Crosetto sarebbe arrivata comunque? Mi permetto di dubitate. Concludo. Raffaele, Alberto, a quanto dite voi voterete con la testa e con il cuore, non voterete con il culo. Io voterò con il culo, invece, ma piuttosto che dare a due coglioni come voi la mia preferenza mi mangio una banana con la buccia. 
  • Lo dico sul serio: Nicole Minetti ha un account su Instagram F A V O L O S O. Ogni foto che pubblica è un tripudio di insulti (o lodi), logicamente vale la pensa seguirla più che altro per i primi, tra i più fantasioni che mi sia capitato di leggere. Qui sotto un assaggio, mi raccomando: leggete i commenti sulla destra.Dove trovarla? Qui http://instagram.com/nicoleminetti, @nicoleminetti
  • Boh, chi lo sa?! Ma se fossero stati gay, queste sarebbero state le loro preferenze sessuali (forse). Ecco un tumblr (una sorta di blog) geniale che combina i dinosauri alle cose più acide scritte dai gay online su chat e siti di incontri. Il grande messaggio che vuole passare - secondo me - l'autore di questo Tumblr: se fate gli stronzi, vi estinguerete come i dinosauri! Non per questo infatti si chiama Dino Douche Bags, ovvero Dinosauri pezzi di merda: http://dinodouchebags.tumblr.com/
  • Due gocce d'acqua. Quando sono in azione. Quando sorridono.
  • Perchè un po' mi amo Oggi è S.Valentino, il giorno degli innamorati. Da tempi immemori sono single, quindi non è che mi capiti di fare mai nulla di particolare in questa occasione. Magari per qualche minuto invidio le coppie felici che quando si guardano negli occhi sembra che si stiano mangiando reciprocamente infiammati dalla passione. A parte questi pochi minuti di invidia, il resto della giornata è la solita merda. Però quest'anno mi son detto: "Faccio qualcosa per me, perchè dopo tutto, nonostante sono una testa di cazzo e lo so, un po' mi amo". Il test rapido dell'HIV con la saliva: semplice e anonimo Per dirmi "Mi amo", dopo esser uscito da lavoro sono andato a fare il test dell'HIV, quello rapido che ti fanno con la saliva. Ci sono associazioni e strutture che aderiscono a progetti che permettono di farlo fanno gratuitamente e in forma anonima, come la Lila (Lega Italiana Lotta all'AIDS), che prossimamente dedicherà una giornata a chiunque volesse fare il test il  20 febbraio (dalle 17.00 alle 21.00, via Carlo Maderno 4, Milano, maggiori informazioni QUI). Se fossi in voi coglierei questa occasione perchè è davvero comodo: non devi svegliarti all'alba per andare a fare le analisi del sangue, non devi prendere ore di permesso, non devi passare 4/5 giorni nell'ansia da attesa degli esiti (perchè in fondo in fondo l'ansia ti viene anche se sai di aver la coscienza abbastanza a posto). Ti passano un tampone sulle gengive e in 20 minuti hai l'esito. E' stato semplicissimo e super anonimo: prima del test vero e proprio c'è stato il counseling, ovvero un momento in cui si assicurano che tu sappia cosa stai facendo, ti danno informazioni utili, ti fanno sentire a tuo agio. Ho parlato con una persona molto gentile e preparata che mi ha spiegato cos'è il test, come funziona, come si trasmette l'HIV....insomma, un'infarinatura generale di cose su cui in realtà ero già più che pronto, ma repetita iuvant. Con quante persone ha avuto rapporti negli ultimi 12 mesi? Poi è arrivato il momento delle domande sui miei comportamenti sessuali, ti chiedono una serie di cose per capire se hai avuto comportamenti a rischio e tu puoi decidere se rispondere o meno. Quindi se siete timidi, non vi preoccupate...lasciate questa cosa ai più spavaldi come me. Io sinceramente mi trovo a mio agio in queste situazioni, quindi ho risposto con una certa nonchalance: "Orientamento sessuale?", mi piacciono solo gli uomini; "Fa uso di droghe o alcol", mai droghe però al quarto vodka lemon ci arrivo senza problemi quando vado a ballare. Tutto liscio. Fino alla domanda che mi mette sempre un po' in difficoltà, come mi è già successo quando ho fatto il test in passato: "Con quanti partner ha avuto rapporti sessuali negli ultimi 12 mesi". Uhm... mumble mumble... Rifletto, penso, provo a contare, "Ma sarà meglio partire coi calcoli dai più recenti o da quelli di febbraio 2012?" mi chiedo, insomma non saprei. Vedo lo sguardo paziente di attesa del mio interlocutore, quindi mi affretto e pronuncio la sentenza come se stessi facendo una estrazione dal sacchetto della tombola a Natale, il numero prescelto è dato dalla casualità proprio come se stessi aspettando che la ruota di OK, il prezzo è giusto si fermi su una casella di fronte a Iva Zanicchi. Sputo fuori un "20". Quando arrivo a pronunciare la "o" la mia intonazione cambia trasformando quella che era nata come un'affermazione in una domanda "20?". Aspetto due secondi e aggiungo nel tentativo di cancellare lo sguardo dolce e perplesso del ragazzo di fronte a me "Però è arrotondato per difetto, sì...arrotondato, diciamo così". Nessun tipo di giudizio trapela dai suoi occhi, mi sento a mio agio. Sorrido. Uno, nessuno, centomila: non è il numero che conta Io non mi sono sentito a disagio a sparare un numero, tantomeno il mio interlocutore era in imbarazzo. Lo so, 20 non sarebbero pochi (e sono sicuramente meno di quanti me ne sono fatti realmente). Però è assolutamente normale fare sesso e non c'è nulla di male se lo hai fatto spesso e con più di un partner. Ma insomma... qualcuno segna le tacche sul muro per tenere conto di quanti tipi si fa? Com'è possibile ricordarseli tutti se sei single, gay e carino in una città come Milano, una città in cui anche il muratore più grezzo che incroci mentre sta ristrutturando gli uffici vicino a dove lavori come minimo ha le scarpe di Gucci e profuma di Abercrombie? Se fossi fidanzato ci impiegheresti un attimo a dire che hai avuto solo un partner in 12 mesi. Ma se sei single no, ti capiterà di farti tanti di ragazzi in un anno, te lo auguro vivamente se è quello che vuoi fare e ti fa star bene. Insomma, lo dico a chiunque stia leggendo, per quanto so di non essere un cazzo di nessuno per star qui a pontificare: divertitevi quanto volete, fate sesso perchè è bello, fatelo quanto vi va e quando, come, dove ve la sentite. Il numero di ragazzi con cui si va non è un problema e CHISSENEFREGA se non riuscite nemmeno a fare il conto di quanti siano questi fortunelli che son passati sotto le vostre grinfie negli ultimi 365 giorni. La cosa importante è farlo sempre con la testa e usando le dovute precauzioni, perchè se non lo fate quei 20 minuti di test rapido vi sembreranno un'eternità. E se dite no al preservativo, l'esito potrebbe non essere quello che sperate. E poi non si torna più indietro. Promemoria MEMO: devo segnarmi da qualche parte con quanti faccio robe maiale, devo tenerne conto così la prossima volta potrò dire con orgoglio il totalone quando vado a fare il test. Oppure, lo consiglio a tutti, quando vi chiedono con quanti avete avuto rapporti sessuali nell'ultimo anno, preparatevi già: la risposta giusta è "20!".
  • Durex lancia l'iniziativa LoveVille: in quale città italiana si chiava di più? E io intanto me la fischietto guardando il video.
  • Lo trovo irresistibile: una rapida guida per gay passivi alle prime armi firmata da @RussMarine2014. Le cose da sapere per muovere i primi "passi" nei piacevoli e intricati labirinti della sodomia. A questo link il suo canale YouTube: http://www.youtube.com/user/russmarine2014?feature=watch
  • Beyoncé è sempre fica, super fica. Pure troppo. E' consolante vedere che quindi ogni tanto pure lei viene così male da sembrare la figlia illegittima di P.E. Baracus degli A Team. Quindi, se volete vedere delle foto che non le rendono giustizia e in cui non sembra fica, ne trovate due qui sotto, se ne volete vedere altre basta cliccare QUI.
  • Durex, per ora solo a Dubai, ha annunciato il servizio SOS Condoms: consegna a domicilio entro un'ora dalla richiesta di un preservativo. Gli ordini sono possibili le 16 e le 4 del mattino, tramite smartphone o sito dedicato e la consegna è garantita discreta. Quando penseranno lo stesso servizio per i lubrificanti?  
  • E Beyoncé rispose: per succhiarlo meglio! Della serie: apriti sesamo.... Non pensare male guardando queste foto di Beyoncé al Super Bowl è impossibile.
  • Con un po' di ritardo, ma ci tenevo a postare il video della puntata delle Invasioni Barbariche in cui Daria Bignardi intervista Tiziano Ferro. Mi era già capitato di intravederlo al Blanco, uno dei locali milanesi gay friendly più frequentati, e mi ha sempre fatto un'ottima impressione: non se la tira, sembra una persona qualsiasi che esce per bersi qualcosa con gli amici, non è altissimo ma comunque carino, ha un bel sorriso e un bello sguardo. Non sarà il re dei manzi, ma non è affatto male. Con questa intervista mi ha definitivamente conquistato: simpatico, spontaneo, sereno nel parlare della propria omosessualità senza cadere in atteggiamenti da macchietta o alla Jack di Will & Grace, scherzoso quando si mette a usare GRINDR in diretta... Insomma, è un ragazzo normale con ha tanta voglia di innamorarsi e di vivere felice con un compagno e che come tutti affronta le difficoltà di trovare la persona giusta, forse nel suo caso le difficoltà sono anche un po' di più. Promosso a pieni voti, mi verrebbe quasi voglia di dirglielo se lo intravedo di nuovo al Blanco. Per chi se la fosse persa, l'intervista parte al minutaggio 1:48:00 ed è disponibile anche cliccando QUI.
  • La First Lady, fresca fresca di nuovo insediamento, si è concessa un nuovo look per affrontare i prossimi quattro anni alla Casa Bianca. Ma da chi avrà preso ispirazione? Da qualche icona di stile ed eleganza degli ultimi anni? Da qualche raffinata first lady del passato? Da qualche discreta ma fascinosa diva del red carpet? O dalla peggior buzzicona tamarra degli anni Duemila? La risposta qui sotto.
  • Le parti migliori sono evidenziate in rosso.
  • Sono passati quasi due mesi da quando ho raccontato la mia disavventura [QUI, Sesso e tradimenti nel 2012: il triangolo di Renato Zero a volte non basta], che si è conclusa quando sono stato scaricato, scoprendo in un secondo momento che il tizio per cui avevo una cotta e che mi ha piantato si stava vedendo con il mio ex. Non ho mai voluto indagare sull'esistenza di un nesso di causalità tra le due cose. Ci tengo anche a ricordare che questa esperienza mi ha portato a partorire la profonda e innegabile verità Gli ex rientrano in due categorie: stronzi o super stronzi. Ecco perchè non fidarsi di loro e un importante decalogo Galateo delle corna. Dieci regole da seguire: se proprio devi tradirmi, abbi un po’ di decenza.  Perchè ne parlo nuovamente? Perchè sono guarito al 100% dalla sbandata, ne ho la certezza e voglio spiegare come mai ne sono così sicuro! Venerdì sera sono andato a ballare e lo rivedo in discoteca, probabilmente non avrei mai provato ad evitarlo, ma non ho avuto nemmeno la possibilità di scegliere dato che me lo sono trovato improvvisamente a 30 centimetri da me insieme al suo sfighi-amico. No drammi, no musi lunghi, no scenate... nulla di nulla, solo dopo qualche giorno comprendo cosa provo. Ecco le tre cose da cui capisco che mi è passata la sbandata: Nelle settimane precedenti quando uscivo mi era capitato spesso di guardarmi in giro nella speranza di imbattermi nel suo sguardo, nel tentativo di capire se fosse anche lui nello stesso posto in cui mi trovavo io  o di intercettare il volto di qualche suo amico che mi facesse intuire che pure lui era lì, nello stesso locale....ma non questo venerdì, lui non mi era proprio venuto in mente, nemmeno una volta. Quando ci incrociamo, con grande naturalità lo guardo, lo saluto sorridendo, rispondo "Bene!" entrambe le volte che mi chiede un po' impacciato nell'arco di 20 secondi "Come va?". Probabilmente non aveva altri interessanti quesiti da sottopormi. Noto che il mio sorriso non è forzato, ma naturale e spontaneo. Non sto fingendo, lo saluto come farei con qualsiasi altra persona. Il resto della serata non lo passo guardandomi in giro per vedere se lui è vicino a me e magari mi sta osservando. Mi capita di intravedere solo una volta la sua camicia, casualmente, nel caos della folla, vagamente riconoscibile nel mucchio di corpi che ballano. Per poi scomparire - lui e la sua camicia - ingoiati dalla mischia. Per poi scompare dalla mia mente, per sempre. E' stato bello, concedimi solo un ultimo bacio d'addio 
  • Quale migliore modo del discorso di Jodie Foster ai Golden Globe per ringraziare la propria modern family e ricordare - non dico svelare visto che non era proprio un mistero - il proprio orientamento sessuale: Jodie Foster è una donna di 50 anni, che ha raccolto enormi successi nella vita, ha vinto due Oscar, ha fatto bellissimi film, insomma non ha proprio nulla da nascondere. E decide di cogliere al volo l'occasione del premio alla carriera per ringraziare in modo delicato, ironico e a mio avviso davvero toccante chi le è stato vicino, a partire dalla sua ex compagna e i suoi due figli. Bellissimo esempio di modern family: facessero vedere più spesso loro su Vanity Fair invece di BrandJolina all'aeroporto con carovana di figli al seguito. Ma forse la vera normalità in cui vive Jodie Foster con la sua famiglia non è così originale da fare notizia ogni settimana.
  • Sono arrivato a questa conclusione: il sesso occasionale negli hotel non fa per me. Ho deciso di raccontare in diverse puntate gli episodi che mi hanno condotto a questa difficile decisione. Ecco il secondo episodio, per leggere il primo e scoprire l'altra mia disavventura basta cliccare QUI. SECONDO EPISODIO: Non sono una marchetta!  Location: Hotel Bulgari - Milano. I fatti incriminati risalgono a 3 anni fa. In discoteca (mi sa che era al Codice a Barre sui Navigli) conosco un avvocato dell'Arabia Saudita: ho sempre avuto il debole per il fascino dell'uomo arabo, è scattata subito una forte intesa di sguardi e, complici un paio di vodka lemon di troppo, nel giro di poco mi ritrovo con lui in TAXI diretti verso il suo hotel. Solo quando parla al tassista capisco che la metà è l'hotel Bulgari. Reazione (da non propriamente sobrio): WOW, farò del gran sesso in un super hotel di lusso con un figaccione arabo e ricco, lallero! Di quella notte ricordo ben poco. Ecco alcune memorie degne di nota: Una volta spogliato, il tipo non era così fichello come sembrava da vestito (alcol...ti odio quando mi fai questi scherzi!) Aveva i peli sulla schiena, tanti peli. Raccapricciante. Dopo la prima...uhm... sto cercando un modo non troppo grezzo per dirlo, insomma... dopo la prima SESSiOne, sono pronto ad avvolgermi in quelle morbidissime e profumatissime lenzuola per godermi finalmente il meritato riposo. Beato. Almeno speravo... Giusto il tempo di assopirmi e sento una mano accarezzarmi, "Grattini" penso tra me e me. Non sono uno di quelli patiti per i grattini, ma diciamo che se me li fanno non mi tiro mica indietro. Ben presto però il tocco diventa meno innocente...la mano si muove in un modo e in una direzione che mi fa capire che l'intenzione non è proprio "coccolosa". Voglia di rimette in pista l'auto per un secondo giro pari a zero. L'unica soluzione in queste circostanze è fingere di dormire. E così faccio. Fino a quando mi addormento davvero, nonostante le sue mani sembrino quelle di un poliziotto alla frontiera che perquisisce ogni angolo più recondito del tuo corpo perchè è sicuro che tu stia nascondendo chissà quale pericolosa arma da fuoco. Mi sveglio a brevi intervalli regolari perchè mi rendo conto che qualcuno mi sta fisicamente rigirando nel letto e posizionandomi a proprio piacimento, tentando di esplorare con il suo robo il mio corpo con la stessa curiosità con cui uno scienziato potrebbe studiare il corpo di un alieno tocchicciando con una bacchetta o una pinza. Mantengo la mia tattica difensiva di fingermi morto, pensando "Se questa tattica funziona con alcune specie di belve feroci che non divorano la preda che non respira funzionerà anche con questo tizio qui!", ma così non è. Ad un certo punto mi trovo a dover cedere al secondo giro, sperando che subito dopo la belva al mio fianco si plachi e mi lasci dormire: sono troppo cotto per prendere un taxi e tornare a casa. Soccombo, non c'è alternativa: il secondo giro è il minore dei mali rispetto all'idea di affrontare il freddo della notte milanese. Finally: finito di fare sesso, ora si dorme! La speranza ben presto cede il passo alla dura realtà: le mani del tizio inequivocabilmente mi invitano ad arricchire il pasto con la terza portata (mi piace questa metafora culinaria del sesso). Ma questa volta ho deciso: non cedo più, tattica del morto a oltranza. Risultato: ancora 6 ore a provare inutilmente a riaddormentarmi, svegliato a intervalli regolari dalla manina dell'arabo che bussa golosamente  alle mie spalle reclamando un altro spuntino sessuale. Dieci di mattina: con il viso sfatto tipico di chi ha bevuto la sera prima, dormito poco e per giunta male, mi alzo e mi dirigo verso la doccia. Mi ricordo di essere in un hotel che ha tante stelle quante sono le dita di una mano quando trovo dei morbidissimi asciugamani e tutti i prodotti di Bulgari nella doccia: saponi, saponette, shampi, shampini, creme, cremine, profumi, profumini... "Almeno questa doccia me la voglio godere, me la sono meritata dopo questo pasto sessuale pluriportata" mi dico. Per tutto il tempo in cui sto sotto l'acqua rifletto: "Se mi porto via qualcosa se ne accorgeranno?". Ma alla fine desisto, se mi scoprisse sarei troppo in imbarazzo. Esco dal bagno, mi asciugo, mi rivesto (rimettersi i vestiti della sera prima dopo essersi fatto una doccia è una delle cose peggiori che ti possano capitare). Mi chiede se voglio fare colazione con lui, sta per chiamare per farsela portare in camera. Declino il gentile invito, ho troppa voglia di tornare a casa mia e infilarmi nel letto. Sto per salutarlo però mi interrogo: "Ma non è che alla reception mi fermano? Non ricordo nemmeno se quando sono venuto ieri sera qualcuno mi ha visto o se bisognava registrarsi...poi in un posto così chic figurati se fanno passare chiunque senza chiedere un documento". Chiedo al tizio arabo come devo comportarmi per evitarmi ed evitargli imbarazzi. Sorridendo mi risponde con una disarmante ingenuità in inglese: "Don't worry, it's full of escorts here...nobody will pay attention" [TRAD. Nun te preoccà, sta pieno de mignotte qua...nun te cagherà nessuno]. Mi lascia il numero, mi dirigo verso la porta. Rimango un po' perplesso. Quella frase pronunciata da lui invece che rassicurarmi non fa altro che farmi precipitare in un profondo sconforto: ho una faccia orribile per aver dormito poco o nulla; il sesso più che essere un piacevole sollazzo è stato un pegno per assicurarmi il soggiorno in quella stanza per la notte e non dover affrontare la strada di casa al freddo; sono vestito da discoteca con jeans strappati, magliettina rossa aderente di Abercrombie, scarpe da ginnastica e giacchino super strech, ovvero l'abbigliamento ideale per non passare inosservato all'hotel Bulgari dove saran tutti elegantissimi. Faccio un respiro profondo, conto fino a tre e poi vado deciso. Apro la porta, esco dalla stanza, mi guardo a sinistra e a destra: non c'è nessuno, dove cazzo è l'ascensore. E' di là, in fondo al corridoio: "Non correre!", mi dico, intanto cammino con passo mooolto sostenuto nella direzione dell'ascensore. Lo chiamo. Mai attesa fu più interminabile: sento il segnale che avvisa che l'ascensore è arrivato, "Speriamo che non debba scendere nessuno a questo piano" prego. Le porte si aprono: è vuoto! Sono salvo. Entro: schiaccio il tasto del piano terra dove si trova la reception. Sta scendendo, bene. Ora arriva la parte più difficile: il pezzo di percorso dall'ascensore all'uscita (ma dov'è tra l'altro l'uscita?!). Esco dall'ascensore, faccio qualche passo in avanti e supero una parete che sta sulla mia destra, mi giro e là vedo la salvezza: la hall principale con la reception e l'uscita. Non è vuoto l'hotel però. Seduta sui divanetti lì vicino c'è una bionda che ha meno di 40 anni, ancora figa, curatissima, quasi una modella, con bambino a seguito che sembra uscito da una pubblicità e marito super bauscia, più simile a Ken di Barbie che a un essere umano vero. Qua e là sui divanetti sono ormeggiate delle super figone che sembrano un catalogo vivente, tra cui i ricconi possono scegliere per passare qualche sana ora di...uhm.. per continuare la metafora culinaria potrei dire sana ora di...spuntini. Saranno queste le escort che diceva l'arabo? Tutte queste considerazioni nel giro di pochi secondi, giusto il tempo di visualizzare l'obiettivo, la porta d'uscita, e scagliarmi in quella direzione a sguardo basso tentando di non incrociare gli occhi di nessuno. Riesco a non intercettare gli sguardi, fino a quando passo di fianco alla reception e sento: "Buona giornata signore", alzo lo sguardo deglutendo in una volta sola tutto l'imbarazzo e incrocio il viso di questo ragazzo che avrà qualche anno in più di me, sicuramente meno di 30, che mi guarda e sorride da dietro il bancone della reception. Gli sorrido a mia volta, non mi esce nessuna parola dalle labbra però. Gli si legge in faccia quello che pensa, cioè che sono una marchetta da discoteca che si è fatta pagare la serata da qualche ospite di una delle stanze. Sì, mi ha scambiato per una marchetta! Ma no... io non sono una marchetta (e non sono nemmeno una signora, giusto per avere un gancio che mi permetta di mettere qui sotto la Bertè!). Quindi...morale: mai più sesso occasionale negli hotel, soprattutto se si tratta di quelli a 5 stelle dove posso fare la figura della marchetta sgualcita. A prestissimo con il terzo episodio di Ho deciso: mai più sesso occasionale negli hotel. 
  • Sono arrivato ieri a questa conclusione: il sesso occasionale negli hotel non fa per me. Ho deciso di raccontare in diverse puntate gli episodi che mi hanno condotto a questa difficile decisione. Comincio dalla goccia che ha fatto traboccare il vaso, il fatto più recente. E ad ogni modo - prima di iniziare il racconto - mi chiedo: ma se io ho una camera in hotel, posso o non posso portarci qualcuno per fare sesso...e quali sono le procedure da seguire? Qualcuno mi risponda! PRIMO EPISODIO: NEXT! Avanti il prossimo. Classica catena di Hotel dove si va solo per lavoro - Milano, Zona Garibaldi. Proprio ieri dovevo vedermi con un ragazzo molto carino di cui avevo il numero di telefono (grazie Grindr!) che vive a Roma e che ogni tanto viene a Milano per lavoro. Avevamo scambiato il numero di telefono a dicembre, ma non eravamo riusciti a vederci, quindi ci eravamo lasciati con la promessa che al suo prossimo viaggio qui a Milano avremmo provato a incontrarci. Domenica sera mi scrive dicendomi che sarebbe venuto qui ieri e che avrebbe voluto vedermi: "Ma certo! Sentiamoci in giornata così di sera ci vediamo" rispondo io. Gli scrivo prima di uscire dall'ufficio, non erano ancora le 20, vado in palestra e quando esco mi chiama: dalla telefonata capisco che è un po' indeciso sul da farsi perchè dovrebbe uscire a cena con una collega, dopo cena per me  sarebbe troppo tardi e non riuscirei ad andare. Incastrarsi sembra problematico. Giungiamo alla conclusione: vado subito da lui. Ma...lui si trova in un noto hotel (una catena), vuole che io lo raggiunga lì e vada direttamente in camera sua al quinto piano. A questo punto gli chiedo: "Se mi fermano in reception?". Risposta: "Ma tu non fermarti, tira dritto". Uhm... rimango perplesso: "Ma  se mi chiedono dove sto andando?". Risposta: "Puoi dire camera 347, però evita di lasciare il documento". Insisto: "Ma di solito si dice anche il nome della persona che sta nella camera..." sottointendendo "Me lo dici il cognome o no? Sto venendo da te a far sesso, tra meno di mezz'ora ci ritroveremo a trastullarci vicendevolmente le parti intime: non dico di voler conoscere tutto il tuo albero genealogico, ma almeno il cognome..." E continuo a rimuginare tra me e me: "Non avrai mica paura che ti aggiungo su Facebook? E di sicuro se tu ci tenessi così tanto alla privacy non manderesti le tue foto su Grindr. E poi...chi pensi che io sia, uno della CIA che deve smascherare tutti i finocchi che vengono in trasferta di lavoro a Milano per sputtanarli con l'azienda? Oppure semplicemente sei fidanzato?". Dopo averci pensato un po' gli mando un messaggio e carinamente (molto molto carinamente) declino l'invito rimandando alla sua prossima visita con la promessa di organizzare una serata come si deve. Perchè l'ho fatto? Ho sentito un moto interiore improvviso che mi ha bloccato: mi ha fatto pensare alla scena in cui io provo a sgattaiolare senza farmi notare dai receptionist nella hall di un hotel, una di quegli hotel identici in tutte le città del mondo dove vanno solo persone di passaggio per lavoro, come se fossi un ladro o avessi qualcosa di cui vergognarmi. Conoscendo la mia sfiga mi avrebbero sicuramente fermato e avrei balbettato qualcosa di stupido, magari sbagliando pure il numero della stanza e facendo chiamare la persona sbagliata, per poi sentirmi dire "Mi spiace, ma abbiamo chiamato in stanza e non aspettano visite". Non mi andava proprio. E quindi no: io sto andando a fare del buon sesso (protetto) e quindi tengo lo sguardo ben fiero, non ho nulla di cui vergognarmi, anzi! E se già il tizio che mi dovrei fare mi mette in questa situazione imbarazzante...ti dico: NEXT! Passiamo al prossimo. Questo è stato un singolo episodio, ma mi ha fatto tornare in mente altre 3 occasioni in cui dormire in hotel non mi ha portato per niente bene. Quindi lo voglio interpretare come un segno del destino: NO al sesso occasionale negli hotel. Nei prossimi post racconterò gli altri episodi. Ho deciso: mai più sesso occasionale negli hotel. SECONDO EPISODIO: Non sono una marchetta
  • Qualche giorno fa raccontavo della mia triste esperienza da "scaricato". Pensavo fosse già abbastanza desolante, ma in realtà al peggio non c'è mai fine. Questo post racconta la mia esperienza per arrivare a una tesi finale molto semplice: gli ex rientrano sempre in due categorie, stronzi o super stronzi. Non se ne esce. Leggete per scoprire perchè. I personaggi di questo post (serve per capire meglio tutto il discorso): il soggetto che mi ha scaricato il mio ex l'attuale fidanzato del mio ex Premessa: tale soggetto da cui sono stato scaricato (mi piace fare del sano vittimismo se qualcuno non se ne fosse ancora accorto) lo avevo conosciuto un paio di mesi fa su Grindr. Quando avevamo iniziato a scambiarci qualche messaggio mi sono reso conto che era la stessa persona di cui mi aveva parlato il mio ex che, nonostante sia fidanzato da anni, ogni tanto ha ancora qualche tresca "extraconiugale"...una delle tresche più recenti è appunto quella con tale soggetto con cui stavo uscendo. L'ho riconosciuto dopo che ci siamo incontrati dalla foto di Gridr che il mio ex mi aveva mostrato una volta in un momento di confidenze questa estate. Un momento di confidenze, sì, perchè io sono una di quelle persone che crede che se tra due persone c'è stato affetto, amore, amicizia, sia comunque importante provare a mantenere un rapporto. E così ho fatto con il mio ex che qualche anno fa mi aveva tradito per poi scaricarmi e fidanzarsi immediatamente con un altro con cui tuttora convive. Dopo un periodo di relativo distacco abbiamo cominciato lentamente a  ricostruire un rapporto civile che nell'arco del tempo si è tramutato in una bella amicizia, di quelle che puoi avere con una persona che ti conosce nel profondo e che per te è stato come una famiglia. Sono stato talmente e genuinamente cretino da diventare pure amico del suo convivente, che è proprio la persona per cui mi aveva lasciato. Quadro abbastanza drammatico...non si può non pensare che io sia un coglione, lo so. Sviluppo della tesi: stavo iniziando a uscire con il soggetto con cui il mio ex se la faceva allegramente (e l'ex in questione era ed è tuttora fidanzato con lo stesso tipo per cui mi aveva lasciato). La mia preoccupazione è stata quella di chiarire subito la cosa con l'ex e assicurarmi che la tresca fosse terminata per evitare strane dinamiche morbose. Ricevetti subito da lui rassicurazioni sul fatto che tra loro due non ci fosse più nulla. Procedetti serenamente con questa nuova avventura con il soggetto (mi piace chiamarlo così). Errore. Per diverse settimane mi sono confidato con il mio ex raccontandogli come stava andando con il soggetto, a tal punto che negli ultimi giorni in cui avevo annusato che stavo per essere scaricato mi confrontavo con l'ex prima di mandare al soggetto anche i singoli messaggi per chiedergli di uscire, così come farei con uno dei miei migliori amici, e per chiedere a lui (che conosce abbastanza bene il soggetto) un parere che mi aiutasse ad evitare di sembrare ridicolo. La sera stessa in cui sono stato scaricato un mio amico insinua in me il sospetto: ma non è che si vedono ancora il soggetto e il tuo ex? Ci penso e ci ripenso. Tiro fuori il coraggio, scrivo un messaggio all'ex chiedendo la verità. Conclusione. Si vedono ancora. Il mio ex è però stato tanto carino da rassicurarmi sul fatto che il soggetto non mi ha scaricato per lui. Grazie (al cazzo). Morale della favola: c'è chi forse con gli ex riesce ad avere (o almeno ci crede) un rapporto stupendo. In tal caso: sono contento per voi. Nel mio caso posso dire: gli ex rientrano nella categoria degli stronzi, se ti hanno lasciato non gliene fotte un emerito caz... di te. Se poi ti hanno pure fatto le corna per poi fidanzarsi subito dopo con il tipo con cui ti hanno tradito, rientrano in un'altra categoria, quella dei super stronzi. Quindi, come potrete trovare scritto in qualsiasi numero di Cioè, se lui non ti vuole, non ti merita. Ma soprattutto se uno da fidanzato diventa per i casi strani della vita "un tuo ex", rientra sempre in una delle due categorie: stronzo o super stronzo. La prossima volta che lo vedi, sorridi e pensa: sei uno sfigato. Ti sentirai meglio. Visto che si tratta di un post che parla di tradimento e di come molte relazioni facciano davvero cagare, a breve scriverò un post che intitolerò il galateo delle corna e che spiega quali accortezze bisogna avere se si decide di essere così tanto merde da piazzare delle corna da cervo al proprio compagno. Cari fedifraghi, ve lo dico chiaramente, mi fate cagare. Vi abbraccio con affetto. P.S. In tutto ciò, l'attuale fidanzato del mio ex ci prova con me. Cosa dovrei fare? :-)
  • Sono appena stato scaricato (se vuoi compatirmi, leggi qui la mia triste storia). E' arrivato il  momento di ricominciare, quindi... accendo Grindr! Le occasioni a quanto pare sembrano numerose: riuscirò a trovare qualcosa di decente? La speranza è l'ultima a morire...  
  • Quella che doveva essere una bella giornata cambia improvvisamente piega. Ti vedi per un paio di mesi con un ragazzo: bello, simpatico, con la testa a posto, fuori dai giri dei peggiori locali. Fate insieme quelle cose che si fanno solo quando di è fidanzati: un giro in moto, una passeggiata, cinema, cena... Era così strano da non sembrare vero: per una volta invece di cominciare una conoscenza da un rapido rapporto mordi e fuggi dopo un abbordaggio selvaggio in discoteca si inizia invece con una stretta di mano, due passi, una birra e quattro chiacchiere in una fredda serata di settembre. Un appuntamento, due, tre... in cui il sesso non sempre è incluso e non è mai completo, un graduale conoscersi dentro e fuori che ti fa star bene, che dopo ogni appuntamento ti fa tornare a casa con il desiderio in bocca di un altro bacio e con la voglia nel cuore di rivedersi ancora, anche subito. Poi dopo due mesi e una decina di appuntamenti arriva la prima volta che si finisce a letto: come molte prime volte bello, ma potrebbe esserlo anche di più. Si dorme insieme. Il giorno dopo ti alzi con la voglia di ricominciare subito a toccare l'altro corpo che giace disteso al tuo fianco. Triste dirsi ciao dopo la nottata. Dopo il saluto non ci si sente più per qualche ora, per un giorno... i presentimenti negativi affiorano velocemente e ti invadono la testa. Insicurezza. Ripercorri ogni singolo momento chiedendoti cosa puoi aver fatto di sbagliato. Rivivi come in una moviola le serata passate insieme e ti chiedi cosa ci potrebbe essere tra voi due che non funziona. Il numero di messaggi che ci si scambia diminuisce col passare dei giorni. Ci si sente ma solo per dire banalità o per mandarsi veloci saluti "Che combini?" "A casa, a letto presto" "Buona notte!". Ci si incrocia casualmente in un locale. Ci si saluta, si sta vicini, ma nel suo sguardo non vedi più l'interesse di qualche settimana prima. Rimorchi il primo tipo carino che trovi, vuoi far capire che tu non ci stai male, che sei forte, che non ci tieni e che l'hai presa alla leggera. Ma poi a fine serata ti ritrovi ancora con lui, che si offre di portarti a casa. Sei felice. Chiacchieri in macchina, sveli qualche tua insicurezza, qualche tua preoccupazione. Sbagli. Passa una settimana e trovi il coraggio di invitarlo per mangiare insieme. Un pranzo simpatico, divertente, si ride e si sta bene. Si esce dal ristorante. Gli chiedi: "Vuoi fare un salto da me?". La risposta tarda ad arrivare, cambia discorso e ti propone di fare un giro. Ma a questo punto non puoi mollare il colpo e insisti, vuoi che la verità ti sia detta in faccia, lo chiedi ancora "Sicuro che non vuoi passare da me?". Poi arriva uno di quei momenti in cui per un attimo non respiri. "Non voglio illuderti" la verità affiora dalle sue labbra, crudele e immobile di fronte a te, senza alcuna possibilità di essere cambiata. Senti un brivido freddo. Senti un colpo dritto al petto che ti fa male. Stai zitto qualche secondo, ma ti rendi conto hai pochi attimi per rialzarti e far vedere che sei forte, che te lo aspettavi, che in realtà non ti stai trovando in mezzo alla strada nudo con i tuoi sentimenti in mano, ma che stai già guardando oltre. Lo ringrazi per la sincerità. Lo ringrazi per essere stato una bella persona, una buona compagnia, un bel sogno. Accendi una sigaretta come per chiedere un time out che ti dia qualche attimo di tregua per riacquistare lucidità. Lo accompagni verso la stazione, dove prenderà il treno che lo porterà via per sempre da te, irreversibilmente. Ad un certo punto la voglia di stare da solo cresce in te, troppo forte, e gli dici "Io mi fermo qui, ti saluto". Ti risponde "Non so se avrai ancora voglia di sentirmi". Guardi in una qualsiasi direzione che non sia quella in cui incroceresti i suoi occhi "Vedremo". Ci si scambia due baci di saluto sulle guance. Pensi che non andrete più a letto insieme. Che non cercherà più la tua mano sotto il tavolo. Che non ti accarezzerà più la gamba guardandosi in giro per assicurarsi di non essere osservato. Ti senti solo mentre cammini per tornare il più velocemente possibile verso casa a cercare una soluzione che ti faccia stare meno peggio. Ti chiedi se troverai ancora qualcuno che ti faccia provare quello che ti ha fatto provare lui. Non hai voglia di ricominciare tutto con un altro. Poi desideri pensare che forse c'erano tante cose che non potevano andare tra voi due e che forse semplicemente non volevi rendertene conto. Guardi il telefono, scorri gli ultimi messaggi evitando di inciampare nei suoi. Ripeschi quello di un altro ragazzo che ti aveva aggiunto su Facebook, che ti sta scrivendo da giorni e che avresti sempre voluto conoscere meglio. "Sto facendo dei biscotti" ti chiede "Vorresti venire domani ad assaggiarli?". Ci pensi un attimo e gli rispondi " Volentieri, l'unico appetito che ho in questi giorni è per il cibo però, sappilo... ". Giusto il tempo di bere qualcosa di caldo, organizzare la serata con gli amici. E poi si ricomincia da capo. Ancora.
  • Tra soli due giorni esce il film hard che lo vedrà tra i protagonisti. Il produttore è lo stesso che si è occupato del primo film di Sara Tommasi. Speriamo in grandi sorprese!  
  • Proprio così, secondo quanto sostiene (al nono minuto dell'intervista) l'ex conduttore di C'eravamo tanto amati al "Cristina Parodi Live" su La7. "Nel PdL ci sono tante persone che pubblicamente dicono delle cose che nel privato non fanno: il PdL è pieno di omosessuali, più o meno dichiarati, alcuni anche che fingono di essere sposati". Che alzino la mano! Non si sa mai che qualcuno di questi sia pure carino... Ad ogni modo, il tempo passa ma Barbareschi ha sempre un suo perchè.    
  • Sì caro, anche a me piacciono il cinema e le lunghe passeggiate. E' sempre un piacere parlare con persone profonde come te.
  • E io per l'ennesima volta mi sento felice di essere gay e quindi non poter provare attrazione fisica per una come lei ... per vedere il video, cliccare sull'immagine di Valeriona!
  • Sei americano e domani andrai a votare? Invia a Katy Perry la foto del tuo outfit mentre vai a votare...lei retwitterà i suoi preferiti! Uhm....

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————————– Amore e sesso ai tempi delle chat ———————————

Le mie riflessioni e (dis)avventure su sesso e amore

—————– Grindr, Bender, GayRomeo,… stranezze da chat ——————

Le robe più strane che mi capitano tra una chat e l'altra!

——————- Indovina chi…ha questo pacco qui! —————————————

Nuova rubrica: vi mostrerò in un primo post un pacco goloso, ma solo qualche giorno dopo scriverò un secondo post con la foto intera per svelarne il possessore.

———————- Gnocchi, Icone Gay e cazzate varie ————————————–

Le foto dei più gnocchi, le ultime news sulle icone gay e cazzate varie che trovo in rete.

———————————– Chi scrive Ti Voglio Pene? —————————————-

Qualcuno dice che essere gay sia bello. A me piace e lo dico! Scrivo di sesso e di amore ai tempi delle chat, di quanto a volte sia difficile essere gay. Scrivo di cazzate e di boni stratosferici. Di quando scarico i ragazzi e quando sono scaricato da loro. Di quando mi innamoro e non sono ricambiato. Di quando si innamorano di me e non ho voglia di ricambiare. O più spesso di quando vado a letto con qualcuno e basta... Sono il ragazzo della porta accanto.

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