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Sailor Greco: il nuovo irresistibile episodio

Avevo già parlato in passato di Sailor Greco nel post Da Sailor Moon a Sailor Greco: la paladina che ti farà morire dal ridere, una delle mie web serie preferite. Finalmente dopo mesi di attesa è online sul sito l’ultimo nuovo episodio, il decimo, bello e divertente come gli altri, forse un po’ di più. Ecco qui il promo.

Invece a questo link trovate l’episodio completo S.G. EPISODIO 10: “Charlie fa surf”. Buona visione!

Tre cose che non sono andate come dovevano a dicembre

Finalmente vacanze. Tempo di fermarsi un attimo e di fare un primo bilancio del mese di dicembre, non voglio ancora pronunciarmi su tutto il 2013 perchè, non si sa mai, qualcosa di sconvolgente a tratti allucinante potrebbe ancora succedere (solo chi guardava Pippo Chennedy Show può cogliere la citazione).

L’ultima settimana è stata bella piena e ho avuto poco tempo per scrivere, nel prossimo paio di giorni dovrei essere più tranquillo e soprattutto dovrei trovare il tempo di far pace col cervello e rimettere in ordine i vari pezzi. A che punto erano le mie vicende, più o meno lo avevo raccontato nel post Rivedersi dopo tanto tempo?. In sostanza c’erano 3 persone che volevo vedere.

NUMERO UNO: Martino. Tasto come sempre dolente. E’ stato a Milano. Non ero a conoscenza del fatto che lui è stato qui perchè mi ha scritto facendomi gli auguri o chiedendomi di vederci, ma lo so solamente perchè, il suo ultimo giorno di permanenza qui, ha pubblicato su Facebook una foto di piazza Duomo sotto la pioggia. Il commento era “Arrivederci Milano, ci vediamo tra qualche mese”. Non posso nascondere che per un minuto mi si è stretto il cuore. In me continuava ad esserci un granello di speranza che lui mi chiedesse di vederci mentre era in città. E invece no. Da parte sua il silenzio. Da parte mia quindi non può che esserci la stessa cosa, anche se ogni tanto quando scorro i numeri della rubrica sul telefono e vedo il suo nome provo un po’ di tristezza e vorrei scrivergli. Ma poi mi fermo.

Milano - Piazza Duomo  sotto la Pioggia

Milano – Piazza Duomo sotto la Pioggia

NUMERO DUE: il Brasiliano. Pollice in giù, indubbiamente. Ci siamo rivisti dopo un anno da quel primo e unico bacio che ci eravamo scambiati. Abbiamo passato un’oretta piacevole a chiacchierare davanti a un negroni. Poi l’ho invitato a casa mia, convinto che fosse un’ottima idea. Ma non è andata esattemente come speravo. Nessuna chimica tra di noi a letto. Non è che lui abbia fatto qualcosa di sbagliato, è che semplicemente a volte le cose tra due persone non scattano e non c’è nulla da fare. Quando ci siamo ritrovati senza vestiti mi son reso conto che non mi andava di andare avanti. Dopo circa un quarto d’ora di manovre tra le più disparate stavo già sperando di liberarmene. Avrei anche potuto improvvisare le coreografie dell’ultimo video di Lady Gaga se avessi avuto la certezza che lo avrei spaventato abbastanza da farlo scappare a gambe levate. Oppure avrei potuto fingermi un esperto di Yoga e avrei potuto sfoggiare imprevedibili incastri anatomici per rendermi abbastanza inchiavabile e allontanarlo da me. Ma poi sono stato codardo e me lo sono tenuto nel letto per un paio d’ore. Lunghissime ore di manovre imbarazzanti e inconcludenti. Ad un certo punto prendo il coraggio a quattro mani e gli dico: “Io sto per addormentarmi”. Lui capisce e si decide ad andarsene. Non ci diciamo “Sentiamoci”. E’ chiaro che la serata non sia stata memorabile nemmeno per lui. E’ un peccato aspettare di reincontrare una persona per tanto tempo e poi vedere che le cose vanno così. Però almeno ho la certezza che le cose non sarebbero mai andate bene tra di noi. Nessun rimpianto, nessun rimorso.

Avrei potuto fingermi un esperto di Yoga e avrei potuto sfoggiare imprevedibili incastri anatomici

Avrei potuto fingermi un esperto di Yoga e avrei potuto sfoggiare imprevedibili incastri anatomici

NUMERO 3: il Bel Toscano. Qui sarò molto più rapido. Cosa è successo? N U L L A. Come al solito, se non mi faccio sentire io lui non fa il minimo sforzo oppure ha perso per l’ennesima volta il cellulare con tutti i numeri. E allora questa volta ho mantenuto i miei propositi e semplicemente non gli ho più scritto. Magari ci si vedrà il prossimo Natale se tornerà a Milano per lavoro e si ricorderà di scrivermi o ci si incrocerà per caso. Magari… Ma magari anche no. Grazie.

Ma in realtà questa è solo una minima parte di cosa mi è successo in questi giorni convulsi che spero di riuscire presto a raccontare. Una cosa alla volta. Giusto il tempo di far pace col cervello.

Cristiano Ronaldo, Betty Boop e la linea di intimo CR7

In questi giorni son pigro. Senza ispirazione. Non mi vien nulla da scrivere. Però mi aspetta un lungo week-end con tante cose da fare con i miei amici e questo mi rende felice. Intanto giovedì vedrò il brasiliano (di cui avevo parlato nel post Rivedersi dopo tanto tempo?), mentre da Martino e dal bel toscano nessun segnale di vita.

Come passare il tempo nell’attesa? Direi che le immagini della campagna pubblicitaria della nuova linea di intimo di Cristiano Ronaldo, CR7, possono indubbiamente rappresentare un bel passatempo. Però non posso far a meno di chiedermi: ma perchè lui che è uno degli uomini più irraggiungibilmente manzi del pianeta non si fa dar una sistemata da qualcuno a ‘ste sopracciglia che lo fanno sembrar il figlio illegittimo di Betty Boop? Anche il taglio di capelli sembra partorito dalla mente malata dello stesso parrucchiere che puoi trovare solo da Orea Malià.

Beh… gli si può perdonare anche questa dai, basta guardarlo nel backstage del servizio fotografico di CR7 per capire perchè.

 

Rivedersi dopo tanto tempo?

telefono

A volte ritornano, ebbene sì, come le emorroidi e i fastidiosi parenti alla lontana che ti tocca vedere in occasione delle feste comandate. Mi riferisco a qualcosa di più piacevole però adesso, cioè agli ex flirt, filarini o inciuci che dir si voglia. Non so perchè, ma capita che verso fine anno risbuchino a sopresa dal cellulare una serie di ragazzi con cui ho avuto qualche flirt nel corso dell’anno o ancora più indietro nel tempo. E così la mia agenda si sta riempiendo di pseudo appuntamenti, che poi però in realtà si concretizzeranno molto difficilmente (l’ottimismo è il sale della vita, me lo ripeto ogni mattina). Ma andiamo per ordine.

1)  Martino, il ragazzo per cui ho avuto una cotta nell’ultimo paio di mesi e che logicamente ha ben pensato di andare a vivere in un altro continente (se leggete l’ultimo post Ma non sono triste ricostruirete tutta la storia*), ci stiamo sentendo su Facebook. So che dovrebbe passare a Milano qualche giorno prima di Natale, ma la domanda è: “Ci vedremo quando sarà qui?”. Io indago con eleganza tra un messaggio e l’altro… vedremo.

2)  Il toscano, ovvero un bel ragazzone che conobbi a Milano, dove stava lavorando per un periodo, a ridosso dello scorso Natale e con cui trascorsi la notte subito dopo esserci stretti la mano. Logicamente lui il giorno dopo doveva rientrare nella sua bella città e abbadonare Milano. Lo avevo poi rivisto anche a Pasqua per una notte (per chi vuole un sunto della storia può trovare pane per i suoi denti nel post Fino a quando è giusto aspettare?). E’ tornato a Milano, starà qui fino alla vigilia, mi ha detto che gli farebbe piacere vedersi per bere una birra insieme. Si farà più sentire? Boh…

3) Il basiliano. Qui occorre una premessa. L’anno scorso una delle prime cose che ho raccontato sul blog è stata la tragica esperienza col mio ex. In breve: avevo scoperto che il mio ex fidanzato, che mi aveva lasciato anni prima dopo avermi tradito e con cui ero riuscito comunque a rimanere (per via del mio splendore interiore) in buoni rapporti, si stava frequentando, nonostante fosse ai tempi “felicemente” fidanzato, con lo stesso ragazzo con cui uscivo io (chiamiamo quest’ultimo soggetto “lo stronzo”). Il mio ex era consapevole che io stavo frequentando lo stronzo, peccato che io non sapessi che lo stronzo stesse uscendo anche col mio ex mentre si vedeva con me. Una squallida triangolatura che farebbe sembrare un giochetto da dilettanti pure l’intricato intreccio di relazioni delle Fate Ignoranti di Ozpetek.

Fate ignoranti

Tutta questa premessa per dire che l’anno scorso conobbi in discoteca un ragazzo, un brasiliano carino che vive in Spagna, ci fu un bacio tra di noi, solo che mi fermai lì perchè in quel periodo stavo uscendo con lo stronzo e quindi all’ultimo momento, quando il brasiliano stava per venire a casa mia, gli dissi che era meglio lasciar stare perchè avevo un altro nella testa (la morale è: essere onesti non è una cosa intelligente, la si prende sempre nel c… ma non nel senso buono). Lui il giorno dopo partì per tornare a casa sua. Ci eravamo scambiati il numero di telefono e siamo rimasti in contatto per tutti questi mesi, però non c’è mai stata occasione di vederci. Finalmente però qualche giorno fa mi ha detto che verrà qui in Italia settimana prossima e che vorrebbe vedermi. Vedremo che succede la prossima settimana quindi.

Alla fine non so se li vedrò davvero tutti e tre, ma non credo. Sono curioso però di scoprire che effetto mi farà vedere Martino, il ragazzo che fino a poche settimana fa mi piaceva; il toscano, che ho visto l’ultima volta a Pasqua, e il brasiliano, che invece non vedo da più di un anno. Tutto ciò succede in un periodo condito da una serie di appuntamenti e appuntamentini, aperitivi e cafferini conoscitivi con altri ragazzi che ben poca soddisfazione mi stanno dando.

A questo punto la domanda vera vera è: io ho prenotato un viaggio con gli amici a Capodanno, ma non è che sono così sfigato che magari mi fidanzo prima e non posso godermi l’ultimo giorno dell’anno da single? Ma no, non diciamo caXXate… se riesco a rivedere almeno uno di questi tre o uno degli altri ragazzi con cui sto combinando puntelli e puntellini è già un gran successo.

*Ne ho parlato in ordine cronologico nei post Panico da “pre-appuntamento”, Rivedere un ragazzo dopo una one night stand e di striscio in Venerdì sera e l’orgasmo mancatoCome inizia la settimana? Ricordi da strip chessE poi anche in La prima cena: offro io o offri tu? Paranoie da appuntamento, Bilancio del week-end: Confuso e FeliceIl bacio che mi dovevi e E l’amaro in bocca in questo autunno dolciastro.

Nutella o Marmellata? Non è questione di gusti

Sarà il caso. O forse anche no. Ma io non ho mai voluto una brioche alla marmellata. Quello che provi quando metti in bocca un cucchiaio di Nutella non ha eguali. E la Nutella la metterei sopra ogni cosa.

Faccio fatica io stesso a capire se quello che sto scrivendo sia un doppio senso. Chissà…

Ascolta e ripeti dieci volte: Joseph Gordon Levitt

La mia lunga infinita lista di fidanzati immaginari si estende ulteriormente oggi dopo la visione del (terribile) Don Jon, che mi ha fatto compagnia in questa pigra domenica di dicembre. E’ la storia di un ragazzo pornomane che viene smollato dalla fidanzata perchè si ammazza di seghe gurdando YouPorn (e che male c’è poi?). Nel cast anche Julianne Moore e Scarlett Johansson, ma di loro chissene…

Don Jon - La locandina

Don Jon – La locandina

Per quanto riguarda il film: vi sconsiglio di andare a vederlo al cinema perchè buttereste i vostri soldi, però se siete curiosi a questo link trovate alcuni siti per lo streaming. Per quanto invece riguarda il protagonista: vi potrei consigliare di ipotecare la casa e usare tutto il denaro così ricavato per fargli una folle proposta indecente e passarci una notte insieme.Si tratta di Joseph Gordon Levitt. Molti si chiederanno chi è. E come darvi torto? Io ogni volta che lo leggo dopo dieci secondi mi dimentico il suo nome, ma non riesco a scordarmi il suo viso (e fisico annesso). Se volete seriamente saperne di più sulla sua biografia, qui siete nel posto sbagliato e quindi vi reindirizzo alla pagina di Wikipedia (cliccate qui per vederla).

Joseph Gordon Levitt

Joseph Gordon Levitt

Per farla breve: era il ragazzino cessetto coi capelli lunghi del telefilm Una famiglia del terzo tipo (lo individuerete facilmente nelle foto sotto). E’ la storia di una famiglia aliena sbarcata sulla terra e che si trova in situazioni strampalate. Una roba simpatica, fino quando avevo 14 anni logicamente. Lui però ai tempi era a dir poco inguardabile, eppure aveva già quei lineamenti che ora si possono facilmente riconoscere e che lo rendono così particolare e manzo da adulto.

In realtà poi ha fatto anche un sacco di altri film. Ma visto che è domenica e non ho voglia di spolverare il capitolo “cultura cinematografica che copio e incollo da Wikipedia“, mi limito a dire che secondo me insieme a Ryan Gosling è uno degli uomini più “sexapillosi” del pianeta. Escludendo rugbisti e calciatori logicamente, che vivono in una dimensione di manzitudine parallela.

Si è parlato di lui ultimamente anche per via di questo semi-spogliarello al Saturday Night Live, ma niente di abbastanza pornografico per i miei gusti. Ecco qui sotto foto e video.

Joseph Gordon Levitt al Saturday Night LiveJoseph Gordon Levitt al Saturday Night Live

Joseph Gordon Levitt al Saturday Night Live

Ora, nonostante si chiami in un modo non proprio facile, spero solo che dopo questa gallery con tante tante foto del bel Joseph Gordon Levitt inizierò finalmente a ricordarmi i suo nome. E magari pure voi…

o forse ci ricorderemo ancora e solo quanto è manzo.

 

Fino a quando è giusto aspettare?

Sono passati quattro giorni da quando Martino* se n’è andato. Gli ho scritto ieri. Mi dice che si trova bene ed è contento. Mi ha fatto piacere, ma un po’ di amarezza in fondo in fondo mi rimane. Ma mi piace complicarmi la vita da solo. Quindi il giorno dopo la sua partenza casualmente smanettando su Whatsapp incappo nel numero del toscano, è da mesi che non ne parlo, ma per farla breve è un ragazzo che avevo conosciuto lo scorso Natale.

Si era trattato di una one night stand che mi aveva lasciato col cuore in mano perchè ci eravamo incontrati logicamente il giorno prima che lui da Milano tornasse alla sua città di provenienza. Ci eravamo poi incontrati nuovamente a Pasqua quando è tornato qui per lavoro con risultati non proprio brillanti e avevo deciso che non mi sarei più fatto sentire (per ripercorrere la storia, trovate i post in cui ne ho parlato cliccando qui, basta leggerli da quello più in basso a quello più in alto, compresa la notte in cui lo ho sottratto dalle grinfie di un bimbominkia e me lo sono portato a casa). E sinceramente non ci avevo più pensato dopo quella volta, davvero. Era solo rimasto nel retro bottega del mio cervellino.

Ma poi, visto che sono coerente, ho ceduto e gli ho scritto. Quando ho visto il suo nome sul telefono gli ho mandato un messaggio. Mi ha risposto subito. E patatrack… nel giro di un paio di messaggi mi dice che è tornato ancora a Milano e starà qui fino a Natale. Ha nuovamente perso il cellulare e tutti i numeri della rubrica, compreso il mio. Scusa plausibile per giustificare di non avermi chiamato. Gli farebbe piacere vedermi per andare a bere una cosa, dice lui. Interpreto queste parole come: “Sì, vediamoci, ma sappi che non è detto che succederà qualcosa tra di noi”. Penso la cosa sia chiara. Oppure sono io paranoico. Allora ho deciso che mi limiterò ad aspettare e vedere se sarà lui a scrivermi, non lo cercherò io questa volta.

Spero solo di non ridurmi agli smessaggiamenti da ubriaco nel week-end per proporgli un incontro per concludere in bellezza la serata. So che il rischio c’è. Ma proverò a resistere. E’ solo che adesso vorrei avere qualcuno a cui pensare. Ci sono diversi ragazzi che mi fanno il filo, ma nessuno che mi fa scattare quel qualcosa di speciale che ti fa aver voglia di vederlo a qualsiasi ora. Ho voglia di uscire e divertirmi, di conoscere nuove persone. Di provare quella cosa che senti dentro quando sei in giro e incroci lo sguardo di qualcuno per la prima volta e capisci che ti piace. E che magari gli piaci pure tu. E’ solo un attimo, ma lunghissimo e intenso. Vorrei che adesso mi arrivasse un messaggio di qualcuno che mi dicesse: “Voglio vederti, ora”. Un qualcuno che però ne valga la pena. Ma è così raro. E forse proprio per questo così bello. Vorrei prendermi una sbandata per qualcuno, ma poi mi rendo conto che in realtà essere single e libero di fare tutto ciò che mi pare è una condizione a cui mi sto abituando e che, a dirla tutta, non mi dispiace per nulla. Insomma, c’è un po’ di confusione nella mia testolina.

So solo che quando mi sento così mi fa bene camminare. Cammino tanto. Anche se fa freddo. E ascolto a ripetizione le stesse canzoni (al primo posto della playlist del momento c’è Elastic Heart di Sia). E dico a me stesso che a volte non c’è altro da fare che aspettare. Sono certo che sia giusto così. Ma il punto è: fino a quando bisogna aspettare?

* Se vuoi ripercorrere tutta la storia puoi leggere Ma non sono triste e trovi tutti i post in cui ne parlo.

Sabato sera gay a Milano: Afterline, la serata di cui puoi fare a meno

Ad alcune domande non c’è risposta. Come questa: come mai sabato sera sono finito all’Afterline? Non so chi di voi ne abbia mai sentito parlare, ma si tratta di uno dei primi locali gay di Milano, collocato in una parte ben precisa di via Sammartini*, in quella che viene definita la “gay street”: circa 50 metri di strada che rappresentano una sorte di dimensione parallela ricca di inquietanti sorprese in salsa rainbow dove ogni cosa può succedere.

L’Afterline  è il primo (in ordine cronologico intendo) disco pub gay della città. Se una volta era, credo, un locale normale e dignitoso, adesso invece può regalarti un’esperienza surreale come quella che, consapevolmente, ho deciso di voler vivere sabato scorso. Perchè devo ammetterlo: sapevo cosa mi aspettava, ma io e i miei due compagni di avventura (un ragazzo e una ragazza) abbiamo voluto provare a passare una serata un po’, diciamo, fuori dalle righe.

Esperienza surreale

Via Sammartini: un luogo che ti regalerà un’esperienza surreale.
L’immagine è stata scelta a titolo puramente esemplificativo, non ha alcuna attinenza con la realtà.

Il mondo è bello perchè è vario

Arriviamo in via Sammartini verso la una con una cospicua dose di vino in circolazione. Già a 20 metri dal locale si sente casino per strada, vediamo aggirarsi per la via un gruppo di giovani stranieri dalle fattezze arabeggianti dall’incedere pesantemente segnato dall’alcol.

Noncuranti di questa prima funesta avvisaglia, decidiamo di procedere con coraggio verso l’entrata. Un enorme buttafuori che sembra aver poca familiarità con la nostra lingua respinge im modo sgarbato due ragazzi che tentano di entrare, a noi invece spalanca la porta senza problemi come se improvvisamente avesse fatto un corso estemporaneo di bon ton focalizzato sull’accoglienza degli ospiti.

Non ci vuole la tessera Arcigay e non si paga l’ingresso, solo che la prima consumazione è obbligatoria, ci spiegano all’ingresso. Lo spettacolo che ci troviamo davanti ci colpisce fin dal primo istante. Il locale è abbastanza pieno, popolato in ordine di numerosità dalle seguenti tipologie di clienti: 

  • sud americani intenzionati a bere e ballare sculettando fino al mattino
  • arabi (palesemente marchette) di età compresa tra i 16 e i 22 anni
  • alcuni italiani sulla trentina capitati lì inconsapevolmente (o per qualche strano motivo che li porta ed essere esclusi dalla società) oppure vistosamente più in là con l’età
  • svariate casistiche di transessuali, da quello che sembra palesemente un uomo che si è infilato la parrucca velocemente cinque minuti prima di uscire e si è truccato guardandosi nello specchietto dell’auto al semaforo, a quello che invece sembra la controfigura ermafrodita alta 1.95 metri di Rhianna, talmente in tiro che potrebbe essere uscito direttamente dal suo ultimo video in cui lei fa vedere capezzoli e patonza

Che la serata abbia inizio!

slip-bianco-aperto

Slip Bianco in Latex…a titolo puramente esemplificativo

Cattura subito la nostra attenzione il go go boy che balla sul bancone del bar. Ha la classica faccia da istruttore latinoamericano di merengue verso cui solo una donna sovrappeso oltre i 35 anni potrebbe provare attrazione.

Ha tutto il corpo unto e depilatissimo. La sua mise si riduce a uno slippino minimalissimo bianco in simil latex che, con mio grande sgomento, non sembra contenere abbastanza materia prima per giustificare il fatto che lui sia stato scelto per tale importante ruolo.

Lasciamo le giacche e decidiamo di precipitarci al bancone: solo l’alcol ci può aiutare. Offro il primo giro e con mia grande sorpresa scopro che i cocktail costano solo 5 euri: gaudio magno!

Quando pago il barman, che potrebbe avere l’età del fratello più giovane di mio nonno, ci fa un tibro che funge da pass per entrare e uscire dal locale e poi ci porge una finta banconota, un dollaro con scritto sopra “Infilalo nello slip al tuo go go boy preferito”. 

Ebbene sì, a quanto pare puoi infilarlo nelle mutande dei ragazzi seminudi che si esibiscono sul bancone (probabilmente questo escamotage lo hanno escogitato perchè i go go boy son talmente brutti che nessuno ci infilava mai dei soldi veri).

Afterline Banconota

Questa è la vera banconota che ci hanno dato

Peccato che è solo il venerdì sera che c’è un ventaglio di go go boy, il sabato ce n’è solo uno, il simil istruttore di merengue di cui ho già parlato sopra. La scelta è tristemente misera. Decidiamo saggiamente di tenerci il nostro dollaro in tasca. Magari porterà fortuna, come i quadrifogli.

Afterline Banconota locandina

La locandina del venerdì sera, quando c’è una più ampia scelta di go go boy, a quanto sembrerebbe almeno

Dance, dance, dance!

La serata prosegue ballettando. Il fatto di essere un ragazzo molto plausibilmente chiavabile non mi aiuta in questo contesto. Subito iniziano a ronzarmi intorno alcuni dei peggiori ceffi del locale. Primo tra tutti, un presunto peruviano circondato da una piccola cricca di compatrioti che dice di avermi già visto in passato. Sorrido e annuisco con garbo. Lui continua a girarci intorno e, ogni 3 minuti, mi guarda negli occhi alzando il suo bicchiere verso di me per invitarmi a brindare (un vero “brindatore seriale” lo definirei). Con gentilezza alzo a mia volta il calice con l’ennesimo vodka lemon, ma distolgo subito lo sguardo. Verso il decimo brindisi, decide di presentarmi il suo amico sovrappeso, alto un metro e sessantacinque, dalle scarse doti comunicative, che, a quanto pare, da quando mi ha visto dieci minuti prima si è follemente innamorato e ha capito che senza di me la sua vita non sarebbe più la stessa cosa. Tento di glissare e svincolarmi da questa situazione, ma il gruppetto ci segue ovunque ci spostiamo.

Afterline

Una foto, reale questa volta, della pista da ballo presa direttamente dal sito dell’Afterline

Mi allontano un attimo per prendere un po’ d’aria. Tempo due minuti e mi avvicina un ragazzo, italiano. I miei ricordi iniziano ad essere affuscati a questo punto: mi sembra una persona normale, anche se decisamente non è il mio tipo. Inizia a parlarmi, fatico a seguire il filo del discorso. Capisco che è finito lì per sbaglio perchè non vive a Milano ed è da solo. In uno slancio di generosità gli dico: “Allora vieni a ballare con me e i miei amici, così ti facciamo compagnia”. Questo è classico spirito da buon samaritano che fa la comparsa in me al quarto cocktail della serata.

Magalli e Carmen Russo

Magalli e Carmen Russo insieme: nothing is possible!

Lo conduco dai miei amici che intanto hanno fatto amicizia con il gruppetto di sudamericani tra cui si trova anche il brindatore peruviano seriale di prima: con mia grande sopresa mi rendo conto che la mia amica, unica donna biologica di tutto il locale, è al centro delle attenzioni del peruviano che si rivela un perfetto ballerino di salsa.

Lui la prende, la gira e la rigira come se fosse una piuma, nonostante lei lo superi in altezza di almeno 15 centimetri. Sono senza parole: la scena è così trash che l’unico termine di paragone plausibile sarebbe vedere Magalli che fa danzare Carmen Russo in prima serata.

Ma alla fine penso: basta divertirsi, va bene così! Intanto presento il nuovo arrivato che mi aveva avvicinato poco fa al mio amico e dico un paio di cose l’uno dell’altro in modo tale da intavolare tra i due un minimo di conversazione.

Appena distolgo lo sguardo noto qualcosa di strano. A quanto pare il fatto che la nostra amica sia una donna biologica non è molto gradito al pubblico di transessuali lì presenti: vedono in lei una pericolosa rivale e iniziano a lanciarci occhiate minacciose.

Ad un certo punto si avvicina dal dietro una transessuale sovrappeso sminigonnata dai lineamenti orientali che guarda me e il mio compare, indica la nostra amica che sta spensieratamente ballando in pista, e fa il gesto del “le taglio la gola” passandosi il dito indice sul collo.

Decidiamo che passare inosservati forse sia la cosa migliore. Stacchiamo la nostra amica dal peruviano danzerino e ci spostiamo insieme al tipo che ho appena conosciuto in un altro angolo della pista, lontano da ogni pericolo.

Tagliare gola

Il consueto gesto del “Ti taglio la gola” tipico delle serate in discoteca più animate

A questo punto devo dire la verità: ricordo ben poco. So solo che ad un certo punto ho salutato velocemente solo il mio amico e mi son catapultato verso l’uscita in direzione di casa, abbandonando i compagni di avventura e il tipo che mi aveva appena rimorchiato, il quale, da quanto mi è stato riportato il giorno successivo dal mio compare, ha continuato a chiedere incessantemente dove io fossi finito per il resto della serata, senza trovare alcuna risposta. Spero solo che lui si sia già dimenticato della mia faccia come io della sua.

Non so  se il mio racconto vi sia piaciuto o meno. Posso solo dirvi che se capitate all’Afterline e vedete uno che barcolla, magari potrei essere io.

Forse. Magari. Ma anche no.

*C’è anche un sito dedicato alla via: visitatelo e vi renderete subito conto di che genere di posti raffinati possiate trovare: www.gaystreetmilano.com

Tom Daley gay: in rete le foto del tuffatore nudo

Posso aggiungere un altro nome alla lista degli sportivi con cui mi fidanzerei…se solo loro volessero. Lui è Tom Daley: proprio oggi ha fatto outing con questo video su YouTube ammettendo di essere innamorato di un ragazzo. Ebbene sì: un altro sportivo gay, dopo il calciatore Robbie Rogers e il pugile Orlando Cruz, ecco un altro ragazzo che sembra dolce e a posto, oltre ad essere super carino. Quando guardo questo video mi sciolgo.

Che altro dire? Che fosse super sexapilloso da starci male infatti si sapeva già, dato che in rete il suo fisichino ha scatenato le fantasie dei più: basta cercare su Google “Tom Daley Naked” e troverete una vagonata dei più improbabili fotomontaggi (chissà come ne sarà felice lui!). Se siete morbosamente curiosi, potete vederli cliccando qui.

Sarà in grado il piccolo e tenero Tom di affrontare i pregiudizi e continuare incontrastato il suo percorso da vero campione? Ma soprattutto, ora che ha ammesso di essere gay, eliminerà dal suo repertorio agonistico i tuffi come questi due sotto che potrebbero scatenare malelingue e battute volgari? Chissà!

Ad ogni modo, godiamoci lo spettacolo di cotanta bellezza: gustiamoci una vagonata di sue foto con gli slippini-ini-ini in attesa di vederlo zompettare sul trampolino a Rio 2016!

 

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